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Strumento per un'Europa più unita:
La Lingua Europea Standard (LES)

di
Alessandro Mannarini


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Il mondo sempre più interconnesso e globalizzato necessita di una lingua che permetta la comunicazione tra popoli diversi ma che non vada a scapito della pluralità culturale degli stessi; quindi una lingua standard deve necessariamente affiancarsi e non sostituirsi alle lingue nazionali, superando la situazione attuale in cui una lingua, l'inglese, egemonizza e contamina le altre lingue.
Però essendo le diversità linguistiche delle varie aree mondiali molto marcate, è praticamente impossibile, allo stato attuale dell'integrazione culturale tra i vari popoli della Terra, poter creare una lingua standard comprensibile e accettabile da tutti i terrestri. Ma questo problema può essere superato in specifiche aree del mondo, come l'Europa, dove le vicende storiche e linguistiche hanno portato alla nascita di idiomi più o meno affini tra loro, quasi interamente appartenenti alla grande famiglia linguistica indoeuropea.
Peraltro il processo di unificazione economica, politica e sociale che negli ultimi anni cerca di progredire a livello europeo soffre della mancanza di uno strumento indispensabile come sarebbe l'uso di una unica lingua veicolare che possa affiancare, e nei consessi comunitari come il Parlamento e la Commissione Europea sostituire, il dispendioso e rallentante uso delle singole lingue nazionali.
Perciò la nascita di una Lingua Europea Standard (LES) è altamente auspicabile in quanto essa potrà essere sia causa che effetto della stessa integrazione politica, sociale e culturale dell'Europa, portando al contempo i suoi cittadini, sempre restando ancorati alle loro specificità culturali e linguistiche, ad acquisire un nuovo e profondo senso di appartenenza ad una comunità più grande da identificare con L'Unione Europea.
Per questo è necessario che il Parlamento Europeo istituisca e finanzi, con l'appoggio di tutti gli stati dell'Unione, un apposito organismo composto dai maggiori linguisti, semiologi e studiosi di materie affini con l'incarico di creare questa LES. Un ente così istituito dovrà seguire criteri di praticità e semplicità cercando di costruire un sistema linguistico il più possibile affine al modo di pensare e parlare dei popoli europei.
Prendendo come base la struttura delle lingue indoeuropee, si dovrà creare una grammatica semplificata e razionalizzata a cui verrà affiancato un vocabolario di semplice e facile apprendimento, che verrà formato tenendo conto di un criterio di etimologia comparata, per cui le singole parole dovranno, nella loro costruzione morfologica e sintattica, rispecchiare il più possibile i significati (area semantica) di maggiore utilizzo delle rispettive parole nelle lingue nazionali, per agevolare così la comprensione e l'apprendimento sia a livello culturale sia a livello pratico.
Nella creazione della LES si dovrà tenere conto del suo valore utilitaristico come strumento di facilitazione economica, sociale, culturale e come stimolo per l'interscambio tra i popoli europei. Quindi non sarà creata una lingua perfetta, peraltro un obbiettivo che nei secoli passati si è tentato di raggiungere varie volte ma invano, ma una lingua facile e funzionale, anche suscettibile di perfezionamenti futuri, tenendo sempre presente una base strutturale che vada preservata nel tempo.
Con il necessario sostegno politico delle istituzioni comunitarie la LES così creata potrà avvalersi di una capillare e concreta diffusione attraverso corsi per giovani e adulti istituiti nelle scuole di ogni ordine e grado; inoltre ci si avvarrà dell'uso dei media (canali TV, radio, giornali, portali internet), sia già esistenti sia appositamente creati, che trasmettendo contenuti in LES ne permetterà una ulteriore diffusione nell'intera popolazione europea.
Nell'insegnamento della LES andrà rimarcato il concetto che essa sia nata per rendere semplice e immediata la comprensione tra interlocutori di madre lingua diversa, per cui la sua equidistanza dalle lingue nazionali dovrà essere mantenuta il più possibile per evitare che perda la sua ragione d'essere e non diventi una delle tante lingue esistenti o peggio rischi, attraverso contaminazioni e imbarbarimenti, di scadere in un pseudo-dialetto con differenze di pronuncia e sintassi di carattere regionale. Quindi è importante che venga considerata alla stregua di una lingua esatta, come lo sono vari linguaggi simbolici, quello matematico, quello musicale, il codice Morse, il Braille, che per questo sono riconoscibili e utilizzabili a livello mondiale e non possono essere stravolti nella loro forma per non perdere di significato e utilità.
Perciò l'ente creatore della LES dovrà vigilare sulla sua integrità, evoluzione e future modifiche per fare in modo che la lingua resti ad uno stadio che le permetta di rimanere uno strumento neutrale di comunicazione interlinguistica, senza per questo pregiudicarne la sua evoluzione in senso artistico e letterario, che anzi contribuirà ad una sua maggiore diffusione e affezione presso la popolazione.
Siamo consapevoli che il compito prefisso di creare e diffondere la LES sarà dispendioso, sia sotto il profilo economico sia sotto quello culturale, e richiederà un periodo non certo breve, ma solo seguendo questa strada si potrà giungere ad un grado di integrazione sociale e culturale sufficiente a consolidare la costruzione comunitaria europea e conseguentemente portare l'Europa ad un livello tale da permetterle di competere sulla scena mondiale con le altre grandi aree economiche e linguistiche come gli USA, la Cina, l'India, che sempre più vanno costituendo il centro economico e culturale del pianeta in questo inizio di XXI secolo.

15/01/2013

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