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I due grandi problemi del mondo: inquinamento e terrorismo
e la loro soluzione: liberarsi del petrolio

di
Alessandro Mannarini


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Il mondo ha due grandi problemi: il degrado ambientale dovuto all'inquinamento e il sempre maggiore pericolo terrorista che devasta le nostre citt�.
Questi due pericoli hanno un origine comune, quale? Il Petrolio!
Il petrolio, in quanto fonte energetica fossile ancora largamente usata dalla nostra civilt� industriale e tecnologica, � tra i principali produttori di inquinamento. Ma il petrolio � anche la maggiore fonte di ricchezza di quei paesi del Medio Oriente che sono poi gli stessi che finanziano, pi� o meno occultamente, il terrorismo fondamentalista islamico.
Quindi la soluzione per liberarci di questi due grandi problemi sta nel liberarci del petrolio!
Le nuove fonti rinnovabili, il solare, l'idrogeno e l'eolico, possono e devono essere la nostra arma pi� efficace per liberare il mondo, e in particolare l'Occidente, sia dall'inquinamento che sempre pi� danni sta causando, sia dalla sudditanza energetica e politico-finanziaria che abbiamo nei confronti dei suddetti paesi mediorientali.
Questi paesi, che ricordiamo essere nella maggiorparte dei casi monarchie assolute dove democrazia e rispetto dei diritti umani faticano ancora ad imporsi, una volta privati dei lauti proventi del petrolio, che usano da un lato per acquistare sempre maggiori quote di aziende occidentali, diventando di fatto i nostri padroni; dall'altro finanziando, in maniera pi� o meno occulta, i vari gruppi terroristici che agiscono nei nostri paesi contribuendo alla destabilizzazione politica e sociale degli stessi, perderanno molto del loro potere ricattatorio che ora esercitano sulle pavide democrazie occidentali, in particolare europee.
Quando non avranno pi� il potere del petrolio dalla loro parte non potranno fare altro che accordarsi con le potenze occidentali per un progetto di vera convivenza fondata sul reciproco rispetto e aiutandoci a lottare concretamente contro le forze terroristiche che hanno imprudentemente scatenato e che ora stanno sfuggendo loro di mano, diventando sempre pi� un pericolo concreto per i loro stessi regimi.

L'abbandono del petrolio da parte dei paesi mediorientali potr� essere compensato, con l'aiuto e l'investimento dei paesi occidentali, dallo sviluppo sui loro territori, per lo pi� vaste distese desertiche improduttive ma ottime per questo scopo, di enormi impianti volti allo sfruttamento delle risorse rinnovabili come l'energia solare fotovoltaica e di quella eolica.
Le nuove strutture cos� create contribuiranno anche a far diminuire la pressione sociale e demografica in atto in questi anni sull'Occidente, e in particolare sull'Europa, dovuta alle moltitudini di disperati che cercano di entrare nei suoi confini, poich� nasceranno nuovi posti di lavoro direttamente in quei paesi del medio oriente, dovuti prima alla costruzione degli impianti e poi alla loro manutenzione.
Ma dato che le energie rinnovabili stanno prendendo piede sempre pi� anche nei stessi paesi occidentali e che possono essere ricavate, nelle loro varie forme, in pressoch� tutto il mondo il loro sfruttamento non sar� pi� una merce di scambio tra paesi che ne posseggono di pi� e paesi che ne sono privi, come accade ora con i combustibili fossili, in primis il petrolio.
Questo fatto di per s� rivoluzionario, per la prima volta nella storia dell'umanit� sgancer� il mercato dell'energia dalle logiche geopolitiche e militari che per secoli hanno condizionato i rapporti tra stati e tra popoli, contribuendo negativamente alla situazione attuale, dei due problemi ricordati all'inizio, l'inquinamento e il terrorismo, ma anche delle guerre che ancora si combattono per lo pi� per lo sfruttamento delle risorse energetiche.
Tutto questo pu� avvenire solo in un modo: Liberando il mondo dal Petrolio!
Sta ora alla volont� dei governi, incalzati dalle loro opinioni pubbliche, che devono rendersi finalmente conto del grande potere nelle loro mani, attuare questo grande progetto che solo potr� portare il mondo e l'umanit� tutta verso un futuro di pace e prosperit�.

23/03/2016

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